don Mauro Pozzi," Ipocrisia smascherata "XXIX TEMPO ORDINARIO







Ipocrisia smascherata (dMP)
XXIX Domenica del Tempo Ordinario (Anno A)
Se si vuole crescere occorre mettere sinceramente a confronto le proprie idee, col rischio di doverle
rivedere. I farisei non cercano un confronto, vogliono solo screditare Gesù. È un atteggiamento comune tra chi fa politica…
Dopo essere stati messi alle strette da Gesù con le parabole dei
due figli, dei vignaioli assassini e del banchetto nuziale, i farisei
passano al contrattacco e cercano di coglierlo in fallo. La loro
malafede è evidente perché non provano a mettere a confronto
le idee, la dottrina, ma gli tendono un tranello politico in modo
da sbarazzarsene senza mettersi in discussione. I farisei
volevano la restaurazione del regno di Israele e pensavano che
il Messia atteso dovesse venire per compiere questa missione.
Per questo ai loro occhi una sommossa fomentata dagli uomini
per cacciare i romani, sarebbe stata una mancanza di fede,
perché Dio stesso avrebbe dovuto provvedere. Evidentemente
Gesù non poteva essere il loro messia, dato che annunciava
l’avvento del Regno dei cieli e non di quello terreno. I farisei
dunque vanno dal Maestro insieme agli erodiani, i quali erano
fedeli a Roma, cercando di fargli dire qualcosa di
compromettente contro l’imperatore. Speravano così di metterlo
nelle mani degli erodiani per liberarsi di lui. Cominciano a
tessere la loro ragnatela dicendogli che lui è veritiero e
imparziale. Sembrano complimenti, ma in realtà vogliono
indurlo a compromettersi. La domanda che pongono è questa:
dato che i romani sono usurpatori, perché dobbiamo pagar loro
le tasse? Gesù non si lascia incantare dai modi cerimoniosi e
vede subito la trappola. Se avesse detto di sì poteva essere
accusato di incoerenza o di sfiducia in Dio, se avesse detto no
sarebbe divenuto preda degli erodiani. Per smascherare la loro
ipocrisia usa le armi che loro stessi gli hanno messo in mano.
Si fa consegnare una moneta, su cui era effigiato l’imperatore
divinizzato, e gliela mette sotto il naso costringendoli a
guardarla. I farisei avevano orrore delle immagini idolatriche e
quella che ora dovevano osservare era proprio di un idolo
pagano. Il fine non giustifica i mezzi. Se loro avessero avuto
davvero fede in Dio, non avrebbero dovuto ricorrere a un
inganno. Gesù li costringe a guardare in faccia il compromesso
col male cui si sono piegati. Non sono stati ipocriti solo nei suoi
confronti, ma anche nei confronti della fede. La risposta
meravigliosa che dà loro li mette in scacco definitivamente.
Politica e religione sono ambiti diversi. Un buon politico deve
ispirarsi ai principi religiosi, ma non sfruttare gli stessi principi
per far passare come verità delle idee discutibili. Una fede
autentica non fa compromessi. Questo vale anche per noi. Non
si può essere cristiani solo fino a che la politica o il nostro
comodo ce lo consentono. Il Regno dei cieli è per sempre, il regno
degli uomini è destinato a finire.

Fonte:http://www.noidisantamonica.it


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